Mi hanno denominato in questo modo, tempo fa.
Ci ho pensato un po' su e mi pare interessante una riflessione.
Innanzitutto vorrei cominciare dalla definizione "comunista". Lo ero: mi sentivo tale. Ho fatto parte dei Giovani Comunisti della mia università quando abitavo a Firenze. Ovviamente senza sapere nulla sul Comunismo, senza aver approfondito niente dal punto di vista storico né filosofico (POV: non penso che alcuno dei miei colleghi fosse più consapovole di me). Era per moda, insomma. Infatti, appena cresciuta un po' di più e dopo aver messo la testa sui libri ho iniziato a distaccarmi dalla corrente politica che, tra l'altro, adesso non penso esista neanche più tanto per com'era, parimenti non esiste più il fascismo. Dopo essermi accompagnata con un giovanetto che è finito essere il braccio sinistro di Pannella (non ringrazierò mai abbastanza il Signore per avermi fatto incontrare mio marito che mi ha conquistato agli sgoccioli della storiella adolescenziale con costui), mi sono fatta l'idea che la sinistra - ossia quelli che si definivano comunisti - si sia lentamente trasformata nei Radicali. Probabilmente c'è un comunismo che esiste a tutt'oggi, ma non è più forte come prima poichè non partecipa con entusiasmo all'acquisizione dei cosiddetti "diritti civili".
Per buona pace di destri e sinistri, credo attualmente che se dovessi descrivere il mio modo di vedere la società economica, non potrei far altro che descrivermi come felicemente Distributista e, con uno slancio coraggiosissimo, potrei persino apportare alla originale definizione "chestertoniana" e "bellocchiana" - come ha fatto la mia amica Chiara - una leggera aggiunta che lo muterebbe nella forma, ma non eccessivamente nella sostanza, passando a diventare una fervente sostenitrice dell'Economia Fisiologica. Da ostetrica non ho potuto fare a meno di accogliere con grande felicità ed entusiasmo tale definizione che Chiara, dopo studi durati anni, quattro figlie e un marito, ha coniato per far comprendere come un modo di vivere fisiologico, in rispetto quindi dei ritmi, delle caratteristiche, delle inclinazioni e dell'essenza dell'umano, possa essere il migliore rispetto agli altri, per far sviluppare una vita piena di serenità e di ... normalità, a tutti i membri della famiglia.
Quindi no, non sono comunista.