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Mammelle! Si chiamano Mammelle!




Protestare non utilizzando il reggiseno.
Pensavo fosse una di quelle iniziative volte al sostegno del tumore al seno. Scopro che è un modo per inneggiare a una donna che è sana: il suo seno lo possiede.
Le mammelle sono fatte esclusivamente per allattare: so che chi pensa al fatto che abbiano potere erotico ne sarà sconvolto, ma i maggiori utilizzatori delle mammelle sono i bambini. Anche l'utero è fatto per ospitare bambini, ma questa è un'altra storia.
Se per inneggiare a una donna sana che può tranquillamente usare il proprio seno (magari per allattare cinque o sei marmocchi, così si distrae dalla politica facendo cose più divertenti), le donne non utilizzano il reggiseno, per inneggiare all'uso fisiologico e biologicamente normato delle mammelle, propongo lo sciopero delle mamme.
D'ora in poi, tutte le mamme di bambini dagli zero ai tre anni, metteranno al primo posto -nella loro vita- i bisogni fisiologici dei loro bambini (il primo è il contatto con mamma). Le mamme si occuperanno dei loro pargoli con molta serenità, sostenendosi a vicenda nei momenti nei quali la mamma si deve temporaneamente allontanare. Le mamme creeranno rete per aiutarsi (aumento delle capacità relazionali, della resilienza e dei soft-skills) e il loro primo obiettivo sarà godersi gli anni più belli dei loro bambini insieme a loro, senza delegare ad altri, i primi speciali anni dei loro bambini che non tornano più. È stancante? Certo! Ma una protesta che è tale, deve comunque essere faticosa, per destare l'attenzione della politica!
Il motto dei bambini potrà solo essere "Più poppa per tutti!".
Terminati i tre anni, le mamme torneranno al lavoro, se vorranno, con mansioni superiori: la maternità porta maturazione e competenze che nessun corso può affrontare.


Da oggi, quindi, le poppe torneranno a fare quello che hanno sempre fatto e i bambini saranno più felici!

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