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Ripartire dai bambini




Penso ai bambini.
E mi chiedo: perché tutto questo interesse nei loro confronti? Interesse spesso morboso, malato, concentrato sul godimento fisico, violento quando il bambino si ribella o, molto semplicemente, fa il bambino (piange).
Ricordiamoci che Saviano disse che i bambini sono un piacere e un diritto. Un piacere perché? Perché da una parte c'è chi li uccide in malo modo e, dall'altra, chi li acquista? Cosa sono i bambini? Come mai c'è questo accanimento nei loro confronti?
Perché i bambini sono puri, inermi, innocenti.
E la nostra società intrisa di bisogno di godimento fisico (il massimo è insegnare alle donne come masturbarsi, per alcune operatrici sanitarie) e di diritto alla felicità (molti psicologi convincono i pazienti che il "qui e ora" è fondamentale per il loro benessere), ha dimenticato che se non si mette al centro il bambino e i suoi diritti, la società stessa si sgretola su se stessa.
Sono anni che vengono messi in risalto gli impulsi sessuali: vuoi avere un orgasmo? Hai diritto di procurartelo (chi te lo procura, se non un giocattolino a pile, non è importante). Vuoi liberarti di un problema (coniuge/figlio non desiderato/figlio potenzialmente disabile/adulto malato/ anziano)? Ne hai il diritto: tutto purché tu stia bene e sia felice.
La mancanza di regole morali ci ha fatto diventare bestie. Neanche animali, ma fiere aggressive e impulsive. E l'oggetto più agognato del nostro impulso è il bambino. I piccoli spaventano: piangendo giudicano l'adulto, che reagisce come una bestia (ci ricordiamo del sapore della vittoria che il giudice che ha condannato Alfie, emanava attraverso le sue sentenze).
Affermando che la donna detiene il diritto sul bambino, abbiamo espropriato il bambino stesso di ogni diritto. Ecco che ha smesso di poter aver diritto alla vita. Ha smesso di aver diritto alla presenza della madre. Ha smesso di aver diritto alla famiglia unita. Ha smesso di aver diritto a una famiglia naturale. Deve solo compiacere l'adulto (quindi è sfruttato per sentirsi una famiglia col proprio partner, sfruttato per diventare genitore, sfruttato per lavorare, sfruttato per la pubblicità, sfruttato per fare soldi, sfruttato per soddisfare l'adulto).
La difesa dei bambini non è uno scherzo: chi lo fa in modo chiaro e assumendosene la responsabilità, deve essere coerente. Il diritto dei bambini supera e abbatte ogni diritto dell'adulto. Questo non significa lassismo educativo, non significa che i bambini vengono lasciati allo stato brado, né che possano seguire i loro istinti. Al contrario, sta a significare il fatto che restituiamo al bambino il diritto a un'educazione morale, a una pedagogia virtuosa, a un rispetto dei suoi passaggi educativi (ricordiamoci di Jean Piaget) e ai suoi bisogni fisiologici (ricordiamoci di John Bowlby).
E gli adulti? Porre una separazione tra sessualità e procreazione ha reso uomini e donne degli ammassi di ormoni con enormi genitali impulsivi e raziocinio pressoché inesistente (se non prettamente per sfruttare il sistema nervoso rettiliano e ancestrale che guida verso la preda e abbatte i limiti per giungere ad essa): la capacità di amare è assente se non porta a una soddisfazione genitale; il dovere di sacrificarsi per l'altro e per un bene sociale alto non è preso in considerazione poiché relegato a un'epoca antica da deridere e dimenticare; il coraggio della difesa della vita dei bambini è infangato, dileggiato, aggredito, sviato (qualche TG parla di tutto quello che Meter Onlus di Don Fortunato Di Noto denuncia quotidianamente?) e chi lo fa bada bene a non superare il limite del politicamente corretto (basta cercare enti e associazioni che si occupano di maternità e professionisti che si occupano anche di infanzia: quanti di questi affermano che la vita dei bambini è più importante dei diritti degli adulti?).
C'è tuttavia una buona notizia: se da una parte ci sono immagini di donne tutte soddisfatte perché viene consentito alle altre donne di dilaniare (come fiere impazzite) i loro bambini nella pancia; se da una parte ci sono movimenti orgasmolatrici ed "eroticamente corretti" che tentano di invadere le menti delle giovani donne mettendo loro in mano dei giocattolini stimolanti; se da una parte ci sono degli operatori sanitari che premono verso l'inconsapevolezza nei confronti della fisiologia e verso la soppressione della moralità...
Dall'altra parte ci sono movimenti di giovani donne che si battono perché nessuna donna sia costretta direttamente o indirettamente a sopprimere il proprio figlio; organizzazioni e associazioni di professionisti che diffondono la bellezza e il fisiologico legame che c'è tra la sessualità e l'amore nella differenza tra maschile e femminile; singoli operatori che lottano per trasmettere a ogni donna quanto sia arricchente la consapevolezza e il rispetto verso il proprio corpo (pudore e castità quanto siano espressione di libertà dal giogo dell'erotismo)...
Bisogna crederci e capovolgere il paradigma: al centro della cultura vi è il rispetto per i bambini. Ripartiamo da qui. Con coraggio.

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