Mettiamo il caso che si affermi un assunto ovvio, quasi lapalissiano.
Quando nasce un bambino, ha più bisogno di mamma che di papà. Non perché i papà non siano importanti, ma perché il loro ruolo è di essere a protezione della diade mamma-bebé. Proteggere significa ricoprire tutti quei compiti di mantenimento e di aiuto (specialmente con gli altri bambini, se ci sono) che a una puerpera sono necessari. Tutto questo possiede radici ancestrali che toccano caratteristiche precipue della paternità: non a caso spesso i papà non si svegliano se il neonato piange la notte, ma se c'è un rumore sospetto si destano fulmineamente. È mamma che è sintonizzata col neonato (temperatura, ritmo sonno-veglia), ed è mamma che apre gli occhi un attimo prima che il piccino si muova poco prima di chiedere la poppa.
Un paio di precisazioni:
- in passato la donna non era sola come oggigiorno in occidente. La neo-mamma poteva stare 40 giorni serena e tranquilla col proprio bambino poiché le donne a lei vicine l'aiutavano. Si prendevano cura di lei com'è nell'istinto femminile più antico. In "Donne come madri" l'antropologa Kitzinger, racconta di tutte quelle delicatezze e cure che le donne delle culture tradizionali riservano alle puerpere, inclusa la "condivisione" della crescita dei figli (un po' un "Io guardo i tuoi quando hai bisogno, tu guardi i miei quando ho bisogno"). L'ecologia della nascita, intesa come la intendono i medici Braibanti, Leboyer e Odent riserva al femminile la cura della gestante e della puerpera, sottolineando come il mistero della nascita debba essere rispettoso del fatto che la partoriente richieda presenza femminile. Con la nuclearizzazione delle famiglie e il dipanamento delle relazioni familiari, in occidente, la donna deve poter contare sul partner poiché è spesso sola. Ecco perché ci si muove verso la 'parità' del padre di avere giorni di congedo praticamente pari alla madre.
Attenzione però: aprire alla parità tra i congedi significa riconoscere che per un neonato, avere una mamma o un papà accanto, è uguale. Cosa che la biologia e la fisiologia ci spiegano essere non plausibile. Che sia un modo per far passare l'utero in affitto come qualcosa di normale? Occhio perché dietro ogni 'parità' ci sono appiattimento e monocromaticità.
- asilo nido: no, non sono contraria. Anzi, pure io ne ho approfittato (per i figli che ci stavano bene), tuttavia una società dove una donna è costretta a ritornare al lavoro per mantenere la propria famiglia a causa del fatto che il lavoro del marito non basta, è una società adultocentrica dove si nega a tutti i bambini il diritto di essere allevati dalla mamma. Inoltre, come mi suggeriscono alcune conoscenti che di mestiere sono educatrici proprio negli asili nido, il fatto di avere la possibilità che qualcun altro educhi i figli non aiuta le madri nel loro ruolo aggiungendo alla comprovata incapacità educativa moderna, un peso importante che va a minare la formazione della relazione madre-bambino e padre-bambino. La donna, che già fa pochi figli e tardi, non è sostenuta nel maturare il proprio ruolo educativo. Ecco la mia presa di posizione netta e chiara, da questo punto di vista.
Un appunto al mio commentatore: amico mio, i padri sono fantastici e necessari per lo sviluppo dei bambini (maschi e femmine), ma la biologia non si cambia. Ciò che personalmente ammetterei volentieri è che i padri potessero ricevere dei congedi per aiutare le mamme e per collaborare all'educazione e alla cura dei figli anche quando i bambini sono malati. Siamo divenuti una società nella quale si vive per lavorare mentre bisognerebbe lavorare per vivere avendo il tempo di stare, di esserci, di presenziare accanto ai propri figli specialmente nell'adolescenza. Ma un genitore (madre o padre) che non è abituato a occuparsi dei propri figli quando è semplice (i neonati e i bambini piccoli sono stancanti fisicamente ma non mentalmente, gli adolescenti si lavano da soli, ma demoliscono le sinapsi genitoriali una ad una), non lo fa neppure quando è complesso. E un tredicenne/quindicenne che non ha mai relazionato col genitore, non lo farà di certo ora.
Gli uomini non sono donne.
I padri non sono madri.
Le mamme allattano, i papà no (ma cambiano pannolini e fanno il bagnetto, coccolando la mamma).