Sarò un po' ovvia. Le donne sono di gran lunga meglio degli uomini nel fare le madri. E non solo quando il bambino è nato, ma già dall'attimo del concepimento.
Solo la donna ha la fisicità per portare avanti la gravidanza: gli estrogeni ammorbidiscono i fianchi e il seno aumenta, addolcendosi. Portare una pancia con uno o due bambini che nuotano, scalciano, hanno il singhiozzo, roba da donne. E nel contempo occuparsi della casa, di altri bambini, continuare a lavorare... la mamma è forte, resiste e il rapporto che si crea col proprio bambino durante la gestazione, è insuperabile. Al termine della gravidanza, la mamma riconosce se il proprio bambino si muove ed è sveglio o si muove ma dorme, sa se ha il singhiozzo, conosce i momenti di sonno e di veglia che saranno quelli che avvengono dopo la nascita. Poi il dolore, quelle contrazioni micidiali che ti senti spaccare in due, il sudore, le spinte che sembra di morire... e quel corpicino caldo, che sta lì sulle poppe. Per non parlare di chi affronta il cesareo: "Pensate al bambino, non a me", è una frase che ho sentito diverse volte, nelle donne che vengono portate in sala operatoria. Vorrei vedere un uomo che, dopo aver fatto il cesareo, si alza per allattare...
Michel Odent, ginecologo, raccontò che a suo parere, la fisiologia del parto non prevede il padre del bambino, poiché il parto (e lui da uomo se ne accorgeva spesso) è femminile. Perché le mamme spesso si trovano in travaglio col proprio marito che giustamente è lì, ma c'è perché le famiglie sono divenute nucleari. Come dice Odent, nelle culture che rispettano l'ecologia della nascita, la donna ha bisogni della donna. Il medico è uomo, interviene. E anche i papà (che sono spesso davvero fantastici), a volte sono molto turbati dal fatto che possono fare poco per i dolori della moglie. Poi c'è quella lunga fase speciale durante la quale si tesse la relazione tra mamma e bambino: il papà c'è, guai se non ci fosse, ma lui è lì per proteggere quella diade, occuparsi del suo sostentamento. Ninna il pupo, ma non ha le poppe, lo cambia e se ne prende cura, ma è quasi un bisogno di coccole del papà, più che del bambino (e di una necessità di "respirare" un po' della mamma, giustamente). I papà sono meravigliosi sempre, poi, quando inizia un po' d'interazione col pupo, ecco i primi scambi e le basi per la relazione papà-bambino.
Ora: io sfido chiunque ad affermare che il papà può fare quello che fa la mamma. Può acquisire capacità, ma non le possiede spontaneamente (l'istinto paterno è ontologicamente diverso dal materno) perché il cervello maschile, fino a prova contraria, non è quello femminile. I padri possono anche svegliarsi la notte per il biberon, ma la mamma ha dentro di sé l'orologio biologico sulla fame del bambino.
Ancestralmente conserviamo, come dice il pediatra Carlós Gonzalez, una serie di comportamenti che non sono acquisiti, ma fanno parte di noi esseri umani. Certo, c'è la mamma meno coccolosa come c'è il papà più incline alle effusioni, ma quella è personalità (come ci sono infermieri empatici e molto preparati o ostetrici molto garbati), ma che l'ossitocina viaggi più spedita negli esseri umani che possiedono gli estrogeni, ossia le ovaie, quindi le donne, è norma biologica, non cultura. Che il testosterone faccia sì che la persona, ossia l'uomo, possieda più forza e sviluppi più massa muscolare, non è un'opinione, è la norma biologica (non a caso, da quando nelle gare femminili sono accettati i trans, per forza vincono questi).
Che i papà siano quelli che non sanno distinguere il motivo del pianto del neonato, è normale. Che i papà siano quelli dei giochi pericolosi, dei voli per aria, di chiodi-bulloni-avvitatore, della pipì in piedi, del guarda-che-bella-moto, del sono-forte, è norma biologica.
Il sessismo sta nel trattare in modo aggressivo e prepotente qualcuno perché appartiene a quel sesso ritenuto inferiore: sta in chi afferma che le donne vanno picchiate in quanto donne, sta in chi afferma che gli uomini eterosessuali sono bastardi in quanto uomini eterosessuali.
Lasciamo che i maschi siano maschi e che le femmine siano femmine. La diversità è ricchezza. Le mamme sono fantastiche in quanto mamme. I papà sono strepitosi in quanto papà.