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giovedì 23 gennaio 2025

Cosa manca alla cultura cattolica circa la Nascita (e le ostetriche)

Non prendiamoci in giro. 

Quando io mossi i primi passi verso quella che all'inizio definivo "ostetricia cattolica" e che ora chiamo solo "ostetricia" (spiego in fondo il perché), trovavo sguardi curiosi, diffidenti, compassionevoli. 
Pareva che il termine "Violenza Ostetrica" che io utilizzavo con assoluta serenità e con il quale io definivo e definisco una copiosa lacuna del sistema delle professioni di cura, fosse qualcosa di bizzarro, strano. 

Certo, le ostetriche cattoliche come Flora Gualdani sapevano e sanno benissimo cosa significa la locuzione "Violenza Ostetrica" perchè con le donne loro hanno avuto a che fare, le hanno ascoltate, le hanno 'viste' e le hanno abbracciate. Mi pare però molto strano che diverse altre persone, che magari hanno apprezzato ostetriche del calibro di Flora Gualdani (ma ce ne sono tantissime altre come Maria Pellegrini), non abbiano sentore di cosa si parli. Mi riferisco a individui intelligenti, autori/autrici di testi anche sulla fecondazione o su altri temi riguardandi la donna (direttamente o indirettamente), oppure di saggi sulla vita nascente che oramai vengono definiti Primi Mille Giorni, oppure giornalisti/e attenti alle tematiche che riguardano la maternità, o anche a operatori del settore sanitario o attivisti che si occupano di tematiche come "aborto", "metodi naturali", salvaguardia dell'infanzia. Insomma: persone alle quali io non sono degna di allacciare i calzari. 


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