venerdì 6 novembre 2020

E se la battaglia contro l'utero-in-affitto, scardinasse il "diritto" all'aborto?

Se prima di oggi la battaglia per far approvare l'utero-in-affitto (solidale o meno) si poggiava chiaramente sul diritto dell'adulto di farsi una "famiglia", attualmente il vento sta lentissimamente cambiando. Le mode, si sa, vanno dove soffia il vento, e il vento dell'ideologia è quello più astuto perché si poggia su dei modi di dire, su slogan e sul modo più in voga per riscuotere consensi. Vediamo di fare chiarezza.

sabato 3 ottobre 2020

Appello per non lasciare le donne sole durante il parto

Con l'epidemia di Covid19, e durante il periodo di lookdown, è stato fondamentale il lavoro delle ostetriche in sala parto. Personalmente ero preoccupata quando alcune ostetriche libere professioniste pubblicizzarono, proprio in quel momento, il parto in casa, quando ancora non si era compreso come affrontare la sintomatologia e la paucisintomatologia attribuite a un'infezione di Covid19. Alcune colleghe ritennero di bacchettarmi come si fa con una persona che si ritiene essere incapace di capire, quando mi espressi pubblicamente dicendo che mai come in quella fase di iniziale scoperta della grande contagiosità del virus, era necessario mantenersi in contatto con le strutture ospedaliere per poter effettuare i tamponi sia delle donne in gravidanza, sia delle ostetriche libere professioniste che, lo ricordiamo, dovevano possedere un certo numero di presìdi per la sicurezza loro e, soprattutto, di donne e bambini. 

venerdì 14 agosto 2020

Quanto vale una donna (per chi si occupa di "Violenza Ostetrica")?

Sono stata indotta a intraprendere la professione ostetrica, quando nei convegni di Ostetricia s'iniziava a parlare di fisiologia della gravidanza. Negli anni '60 e '70 la gravidanza e il parto - complici le ostetriche che hanno ceduto alla Medicina la cura della donna - sono state progressivamente ospedalizzate. Questo significò che, se da una parte si incitavano le donne a ridurre il numero dei figli per dedicarsi a un'occupazione che le realizzasse; dall'altra si 'liberavano' le donne dal punto di vista sessuale diffondendo gli anticoncezionali (tutti inventati da uomini); da un'altra ancora la gravidanza iniziò a essere considerata un evento da controllare con attenzione per garantire la nascita del figlio senza lasciare nulla al caso (la gravidanza passò dall'essere seguita dall'ostetrica, all'essere seguita dal medico. Idem il parto: la donna che una volta partoriva tra donne o solo con la levatrice, iniziò a dover partorire sdraiata e a essere brutalizzata inutilmente: episiotomie, kristeller, cesarei inutili); dall'ultima parte i neonati e i bambini (che erano 'ostacoli' da superare per proseguire la carriera) dovevano essere staccati da mamma (le donne non hanno mai allattato dall'inizio degli anni '50 sino a tutti gli anni '80) e consegnati a nonne o tate o asili. Inoltre i pregiudizi negativi sulla fisiologia del bambino iniziarono a essere diffusi proprio per disconnettere il bambino dalla madre: il colostro che da sempre nutre i neonati e i lattanti faceva male, le mamme poteva accadere non avessero latte, dormire col bambino viziava e ascoltare i suoi bisogni era quasi letale. Il dottor Spock, famoso pediatra, insinuò nelle mamme che il contatto fisico col bambino stimolava reazioni erotiche. 



giovedì 6 agosto 2020

Sull'odio verso il ventre gravido

Diciamolo chiaramente.
O meglio, affermiamolo con sincerità: quello che fa ribrezzo è l'utero gravido.
L'utero gravido come entità, come simbolo ontologico della femminilità.


Quello che scoccia da impazzire è che ci siano donne che vogliono riportare la discussione sulla difesa dell'utero gravido. Perché pare che solo le donne che lo odiano, possiedano questa facoltà. Le altre, coloro che vogliono contribuire alla difesa di questo luogo e di chi è contenuto qui, debbono tacere. L'affronto è sul fatto che muoversi in difesa del ventre gravido, pone la donna un gradino sotto. In realtà è vero il contrario.

mercoledì 10 giugno 2020

Assumiamoci la responsabilità di combattere l'utero in affitto


Risulta necessario affermarlo senza indugio alcuno: l'utero in affitto è un assoluto abominio.
Lo è per il bambino acquistato.
Lo è per la donna che vende i propri ovociti.
Lo è per la donna che porta avanti la gravidanza.

Per tali motivi riteniamo doveroso che gli Ordini Professionali, gli Enti e le Associazioni di seguito elencate, si assumano la responsabilità - soprattutto di fronte al rischio di approvazione della legge contro l'omofobia e l'omotransfobia che mineranno la libertà di farlo - di affermare che l'utero in affitto è assolutamente uno dei fenomeni più orrendi a cui abbiamo assistito negli ultimi tempi. 

Senza dubbio, come ostetrica, mi trovo - di nuovo - a ribadire un concetto chiaro: l'utero in affitto è espressione di "violenza ostetrica" e non riguarda assolutamente l'autodeterminazione della donna che, come ben si sa, è vittima di una tecnorapina (come si dice in ambienti femministi) che la priva della salute psichica e fisica, del proprio limitato patrimonio genetico e dell'uso del proprio utero a mero scopo di mercificazione (parimenti alla prostituzione). Pare quasi scontato sottolinearlo, ma l'oggetto finale del commercio di gameti e l'affitto di un corpo, è la creazione di un essere umano che possa corrispondere al desiderio di acquirenti: il bambino è semplice oggetto di compravendita e questo risulta essere uno dei più bassi gradini morali dell'agire umano.

La sottoscritta, insieme a Monica Boccardi e Federica Mattei, richiedono ufficialmente che ci si assuma l'onere di affermare la propria contrarietà alla pratica definita Utero in Affitto e ringraziano tutti coloro che si assumeranno tale attribuzione.


Ogni Ordine Professionale/Ente/Associazione che apporterà la propria firma al documento, verrà marcata, nell'elenco seguente, con il simbolo ✅.  Attenderemo fino al 31 luglio 2020 per ricevere le risposte, dopo di che considereremo negativo il responso.



Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza 

Federazione Nazionale degli Ordini della Professione di Ostetrica 

Consiglio Nazionale Ordine Psicologi 

Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri 

Associazione Culturale Pediatri 

Federazione Italiana Medici Pediatri 

Associazione Consulenti Professionali in Allattamento Materno 

Associazione Movimento Allattamento Materno Italiano 

Associazione Doule Italia 

Melograno, Centri Informazione Maternità e Nascita 

Associazione Italiana Psichiatri 

Associazione IBFAN Italia 

Scuola Elementale di Arte Ostetrica 

Freedom For Birth Action Group 

Comitato per il Rispetto dei Diritti dei Neonati (CoRDiN) 

Centro Studi Scuola del Portare 

MIPPE - Movimento Italiano psicologia Perinatale 

Psicologia Perinatale




Nota per tutti coloro desiderano firmare e partecipare alla missiva: scrivete a CONTROLAGPA@GMAIL.COM e di seguito riporteremo la Vostra firma.

  1. Paola Maccarrone
  2. Katiuscia Longobardi
  3. Francesca Rinaldi (Ostetrica)
  4. Beatrice Lo Giudice
  5. Emanuela Piccarolo
  6. Paola Tenca
  7. Eugenio Scaffidi
  8. Giorgio Celsi (per l'associazione 'Ora et Labora in Difesa della Vita')
  9. Claudia Castellani
  10. Franca Rava
  11. Paolo Maria Cilia
  12. Associazione Culturale Cattolica
  13. Elena Rovagnati (Psicologa) 
  14. Luisa Borgia
  15. Annarosa Abagnale
  16. Marco Ragnatela
  17. Alessandra Sgavicchia
  18. Rebecca Bertozzi
  19. Shlelag Bonini
  20. Marisa Spinella
  21. Sara Bertelli (Infermiera)
  22. Silvia Benedetti
  23. Alessia Vitale
  24. Chiara Spadoni (Medico Chirurgo specializzando in NPI)
  25. Rossella Lorenzetti
  26. Antonella di Stefano
  27. Filippo Martini (Avvocato, segretario Giuristi per la Vita)
  28. Silvia Sapori Tirelli
  29. Benedetta Alamanni
  30. Paolo Ciotti
  31. Giovanni Bonini (Pediatra di famiglia e Tutor della scuola di Specializzazione in Pediatria dell'Università degli Studi di Firenze)
  32. Costanza Nicchi (laureanda in Ostetricia)
  33. Manuela Bonito
  34. Teresa Chiessi
  35. Antonio Meo (Medico Pediatra)
  36. Fabrizio di Paolo
  37. Erica Chiocchetti
  38. Antonello Deiana
  39. Valentina Bartolacci
  40. Sandro Carbonini
  41. Micaela Capelli
  42. Maria Silvia Cirelli
  43. Maria Bianchi
  44. Simona Pipponzi
  45. Sara Sanna (Universitari per la Vita)
  46. Maria Francesca Campolo (Medico Chirurgo)
  47. Oriana Mitolo
  48. Luca Zacchi
  49. Ada Grossi (laurea e dottorato di ricerca)
  50. Agnese Fiducia
  51. Giorgia Cerquetti (Insegnante)
  52. Laura Toffali
  53. Filippo Dalla
  54. Valeria Gucciardo
  55. Simona Vannucci
  56. Francesca Barresi (laurea in Scienze Biologiche)
  57. Chiara Di Noi (Insegnante)
  58. Gabriele Mangiarotti (CulturaCattolica.it)
  59. Maristella Paiar (Avvocato Cassazionista, direttivo Giuristi per la Vita)
  60. Gian Paolo Babini (Avvocato Giurista per la Vita)
  61. Giuliano Guzzo (Sociologo)
  62. Alberto Falzoni (Avvocato Giurista per la Vita)
  63. Rossella Sòla
  64. Flavia Ciappetta
  65. Anna Eccelli
  66. Domenico Covitto
  67. Sr Marinella Bini (laureata in Scienze del Servizio Sociale)
  68. Sr Emanuela Giordano
  69. Sr. Barbara Gawron (Infermiera)
  70. Chiara Favi
  71. Giovanni Gorasso
  72. Francesco Fanelli
  73. Umberto Ceratti
  74. Alessandro Renzi
  75. Don Giancarlo Innocenti (Parroco)
  76. Sara Bighellini (Insegnante di Lettere)
  77. Sr Treesa Konath OP
  78. Annalisa Ciuffardi
  79. Andrea Collotto
  80. Maria Cecilia Peritore (Avvocato)
  81. Laura Daretti
  82. Don Giovanni Scordino (Sacerdote)
  83. Valerio Corazza
  84. Giuseppina Dimilta
  85. Paola Badalamenti (Psicologa)
  86. Massimo Lapponi
  87. Paola Belletti (redattrice)
  88. Monica Bacci
  89. Luciana Bottalico
  90. Daniela Scavolini
  91. Luciana Bottalico (Ingegnere e insegnante)
  92. Verardo Artemia Desiree 
  93. Francesca Zana
  94. Carla Fumi
  95. Rondini Camilla
  96. Katia Giardiello 
  97. Elena Visentin
  98. Paola Lancini
  99. Daniela Renga
  100. Annamaria Silvestri
  101. Stefania Lesmo
  102. Daniela Asole (laureata in Psicologia)
  103. Eleonora Sgaravatti
  104. Francesco Sangiorgi
  105. Alessandra Rossetti
  106. Gabriella Duce
  107. Giorgia Brambilla (Ostetrica, Bioeticista, Docente universitaria)
  108. Tiziana Maggipinto
  109. Paola de Persis
  110. Susanna Demetz
  111. Valentina Muraglie
  112. Daniele Gagliardi
  113. Maddalena Butturini
  114. Antonella Lovati
  115. Maria Dolores Agostini
  116. Romina Giacomini
  117. Gabriella Dallera 
  118. Francesca Lattanzi 
  119. Daniele Gagliardi


RILANCI


lunedì 4 maggio 2020

5 maggio 2020 - Giornata Internazionale delle Ostetriche: donne veramente per le donne?

C'è un solo modo per essere ostetrica. Pare.
C'è un solo modo per sostenere la donna. Pare.
C'è un solo modo per essere pro-donna. Pare.
Immagini diffuse anche da pagine di ostetriche 
Lo pensavo anche io. L'ho pensato e sostenuto per diverso tempo, finché non ho toccato con mano. Ho scelto di fare l'ostetrica perché era mio preciso obiettivo sostenere le donne nella maternità (in primis) e la femminilità (in secundis). Ovvero, avrei tanto voluto stare al loro fianco, aiutarle, far scoprire loro il privilegio di essere donne. Quando mi sono laureata, dopo un percorso di studi costellato di cattiveria al femminile da "premio mondiale per la perfidia" soprattutto verso le donne (ricordo con chiarezza: un'ostetrica che promise alla specializzanda in ginecologia di effettuare episiotomie sulle partorienti di modo tale ch'ella potesse esercitarsi a ricucire i perinei; la giovane ginecologa che guardava schifata un bambino di cinque mesi appena abortito perché malformato; le ostetriche che dileggiavano la lingua e gli atteggiamenti della giovane coppia cinese che attendeva di partorire il proprio bambino morto; l'ostetrica e la ginecologa che, riferendosi alla donna di colore in travaglio, la definivano "la mignotta"), ho cominciato a fare i conti con la famosa e ultracitata solidarietà femminile o sorellanza.

mercoledì 8 aprile 2020

Flora Gualdani risponde alla richiesta di far abortire le donne a casa


È fondamentale il fatto che questa situazione sia stata oggetto di denuncia, da parte di alcune associazioni e tante Personalità, proprio in questo periodo storico, proprio in questo periodo dell'anno.
Infondo l'urgenza è riassumibile in un paio di punti: tante donne si trovano attualmente ad aver bisogno di interrompere la gravidanza, e la situazione ospedaliera che si sta verificando a causa del contagio di Covid-19, ha fatto sì che ci si concentrasse -di fatto- più sul salvare vite (anche di anziani novantenni), che sul sopprimerle. Quindi, vuoi per una presa di posizione ferma e incontrovertibile, vuoi perché si pensa di essere sempre dalla parte della ragione, la richiesta per il Ministero della Salute, è che le donne possano abortire in santa pace a casa loro. 
I racconti, nell'articolo divulgato da Repubblica, sono - come sempre - terribili: scenari di donne costrette a migrare in ogni angolo d'Italia per interrompere la gravidanza: si toccano le corde delle emozioni, si tenta di stimolare empatia verso situazioni che certamente saranno gravissime e che vedono le donne terrorizzate dal fatto di essere costrette a portare a termine la gravidanza o, come dicono alcune ostetriche, siano costrette a partorire un figlio indesiderato. Sempre diverse ostetriche denunciano il fatto che l'aborto non sia terribile se la donna lo pratica su un figlio non voluto (la sofferenza emotiva è solo causa di una moralità diffusa che opprime le donne libere).

martedì 21 gennaio 2020

Volete contrastare la violenza ostetrica? Vi dico come fare e perché le ostetriche non si debbono paragonare alle streghe

Di solito creo un collegamento diretto all'articolo redatto non per questo blog, tuttavia, per tale argomento, ho necessità di creare un link unico dal quale poi leggere tutte le parti nelle quali l'articolo è suddiviso. Violenza Ostetrica, sì, ancora questa. Sì perché la ce n'è bisogno. Sì, perché tutte le soluzioni proposte da associazioni o movimenti di vario genere, non sono utili, non lo sono perché praticano strade vetuste molto poco fantasiose - abitudine dura a morire, ma che ho intenzione di contrastare per sempre - ma anche perché si tratta di strade monotematiche che escludono la morale. Soluzioni che si basano su forme pedagogiche come la cosiddetta "parità di genere" oppure quella ancor più sibillina dei "diritti riproduttivi". Tutti espedienti che prendono le mosse da ideologie e costrutti sostanzialmente antiscientifici e che portano avanti prese di posizione che si frantumano appena qualcuno con un briciolo di onestà intellettuale e spirito critico (coraggioso) s'interfaccia serenamente portando chiarezza e moralità.

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Attualmente la formazione ostetrica si basa sui corsi universitari e sugli enti formativi post-universitari. Alla professione ostetrica univ...