La spiaggia d’estate è, per me, fonte di insegnamenti. La calura
estiva, e il fatto che sotto l’ombrellone non solo si è pressoché nudi
fisicamente, ma pure mentalmente, consente di ascoltare, cogliere
ragionamenti, leggere articoli e trarne deduzioni.
L’argomento principe della scorsa estate è stato il sesso e il sonno condiviso. No, non desidero eviscerare l’argomento, ma solo fare alcune considerazioni.
La coppia di esseri umani (ma potrebbe essere una
coppia di potamocheri o di cigni) s’innamora e, di lì a breve, si
accoppia per perpetrare la specie. Il signor potamochero lo sa che dovrà
occuparsi dell’approvvigionamento di cibo durante la gestazione e
l’allevatura dei cuccioli, così pure il cigno.
Per quanto riguarda la specie umana, specie che si è evoluta a partire, credo, dall’australopiteco afarensis soprannominato Lucy, il chiodo fisso del maschio,
a giudicare da quanto riferiscono psicologi da rivista scandalistica e
programmi mostruosamente italiani del primo pomeriggio, è quello di
tornare ad accoppiarsi con la compagna appena questa si sgrava.