lunedì 4 maggio 2020

5 maggio 2020 - Giornata Internazionale delle Ostetriche: donne veramente per le donne?

C'è un solo modo per essere ostetrica. Pare.
C'è un solo modo per sostenere la donna. Pare.
C'è un solo modo per essere pro-donna. Pare.
Immagini diffuse anche da pagine di ostetriche 
Lo pensavo anche io. L'ho pensato e sostenuto per diverso tempo, finché non ho toccato con mano. Ho scelto di fare l'ostetrica perché era mio preciso obiettivo sostenere le donne nella maternità (in primis) e la femminilità (in secundis). Ovvero, avrei tanto voluto stare al loro fianco, aiutarle, far scoprire loro il privilegio di essere donne. Quando mi sono laureata, dopo un percorso di studi costellato di cattiveria al femminile da "premio mondiale per la perfidia" soprattutto verso le donne (ricordo con chiarezza: un'ostetrica che promise alla specializzanda in ginecologia di effettuare episiotomie sulle partorienti di modo tale ch'ella potesse esercitarsi a ricucire i perinei; la giovane ginecologa che guardava schifata un bambino di cinque mesi appena abortito perché malformato; le ostetriche che dileggiavano la lingua e gli atteggiamenti della giovane coppia cinese che attendeva di partorire il proprio bambino morto; l'ostetrica e la ginecologa che, riferendosi alla donna di colore in travaglio, la definivano "la mignotta"), ho cominciato a fare i conti con la famosa e ultracitata solidarietà femminile o sorellanza.

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