domenica 15 gennaio 2023

Cos'è l'empowerment e perché è necessario per le giovani donne

Attualmente la "diseducazione genitale" - nome corretto della ben più complessa "educazione sessuale" che dovrebbe avvenire in famiglia e/o grazie all'aiuto di operatori adulti - orchestrata quotidianamente anche da operatori sanitari spesso adultescenti, intensamente ideologizzati o banalmente disinformati -, porta a squilibri sociali non indifferenti. All'interno di tale caos, nel quale la consapevolezza femminile e maschile data da ben altri operatori funziona eccome se solo si avesse l'umiltà di impegnarsi, le giovinette vivono in modo scombinato e disordinato talmente tanto da risultare vieppiù ridicole. 

La poverina crede che il suo massimo diritto sia quello di non riprodursi e aggredisce l'on. Boldrini che dovrebbe essere dalla parte proprio dei cosiddetti "diritti NON-riproduttivi". A parte l'eccessivo appiattimento di una buona educazione che sarebbe doverosa per portare avanti le proprie istanze in modo da risultare credibili (in realtà la stizza dell'Onorevole è comprensibile, ai miei occhi), quello che afferma la giovinetta è semplice: gli anticoncezionali devono essere gratuiti (giovani, precari e per chi i soldi non li possiede). Quello che la giovinetta ignora riguarda alcuni fatti: sia che gli anticoncezionali sono stati inventati apposta (anche) perché abbiano un costo che dia guadagno a chi li produce, sia che l'anticoncezionale è una schiavitù che dà per scontato che la donna sia una poveraccia ignorante che non sa gestire la propria sessualità. Prova di questo è che le studentesse universitarie possono accedere al servizio di contracezione gratuita: tuttavia se una persona studia all'Università, potrebbe anche acquisire alcune competenze circa il muco cervicale (lo può fare pure un uomo: la fertility awereness non sono sessisti).
Cos'è la fertility awereness lo spiega la dottoressa Raffaella Pingitore:

E da cosa dipende la fertility awereness se non dall'empowerment?

Tuttavia gli operatori sanitari non solo mancano di una formazione completa a livello scientifico, ma sono complici di una diseducazione completa delle giovani generazioni. Quindi prima di vedere alcuni filmati che ritengo pedagogicamente molto "interessanti", abbatterò completamente ogni tipo di ottimismo nella sanità condividendo alcuni sketch di operatrici sanitarie che ignorano l'importanza dell'empowerment verso le donne a partire dal menarca. Ritengo opportuno segnalare che su altri argomenti ginecologici e ostetrici, al contrario, la preparazione è buona: è l'ambito della fertilità che è lacunoso. Cosa sia l'empowerment e che sia fondamentale per le donne, lo si comprende molto bene analizzando criticamente i filmati che seguiranno: dare il potere a una persona, una donna nel nostro caso, significa ritenerla un essere umano con una dignità. Il contrario di empowerment - che prevede un rapporto educativo - riguarda la banale formazione attraverso delle istruzioni. Il problema è che se l'operatore sanitario non ha le conoscenze adeguate per educare, non dovrebbe poter fornire alcuna indicazione imbarazzante. 
Facciamo un esempio:

Ed ecco che ci viene in aiuto sempre la dottoressa Pingitore:

Forse sarebbe necessario rivoluzionare la formazione ostetrica, prima di fornire calcoli matematici più simili ai vecchi metodi Ogino e Knauss che hanno fatto nascere più bambini di uno stormo di cicogne (o di interi campi di cavoli). Ovviamente sorge una domanda, a tal punto: chi guadagna nella disinformazione ostetrica? Chi c'è dietro alla disimplementazione dei Metodi Naturali nei corsi di Medicina, Ostetricia e Infermieristica? La mancanza di formazione riguardante la Fisiologia della Fertilità, collima con quella riguardante l'assistenza ostetrica a basso rischio che sta devastando le donne vittime di Violenza Ostetrica?

Ma continuiamo con i video esplicativi di chi fa informazione tramite social. Il seguente argomento è interessante: 

La dottoressa è convinta che la spirale o IUD non sia abortiva e che non lo sia neppure la pillola del giorno dopo. Che la spirale sia abortiva è ovvio: è un oggetto che impedisce l'annidamento embrionale e questo è un dato di fatto. Ma non soltanto: il cosiddetto "piano B" (uso della cosiddetta "pillola del giorno dopo" o somministrazione di Levonorgestrel) è ancora in dubbio se possa stimolare un aborto, quello che certamente causa è l'ennesima mancanza di consapevolezza: se una donna - di qualunque età - conosce la sua finestra fertile (compresa dalla formazione accurata, non da qualche calcolo improbabile) non ha bisogno di assumere un farmaco per evitare il "rischio di una gravidanza" (i due termini accanto sono il motivo per il quale le donne considerano la gravidanza come qualcosa di patologico). 

E allora quale rinascita? Quale rinnovo per due professioni che stanno causando esperienze e vissuti raccontati da Crystalina Evert?


Dopo aver ascoltato la dottoressa Pingitore verrebbe la curiosità di capire un po' di più circa la possibilità di dare alle donne la loro emancipazione. Lasciare che le donne e gli uomini siano liberi di vivere una sessualità che non dipenda da farmaci e da chirurgia (per evitare di concepire e per evitare di portare avanti la gravidanza) sarebbe il modo migliore per evitare che gli uomini e le donne prevalgano gli uni sulle altre in modo irresponsabile. 

Per esempio il video seguente è interessante: perché non mostrarlo nelle scuole?


In questo video, molto semplice, sono illustrate alcune motivazioni per le quali le donne devono poter essere libere di scegliere la competenza e la consapevolezza sulla loro sessualità. Sarebbe infinitamente più economico e molto più soddisfacente dal punto di vista sessuale. 

E allora perché non cogliere questa opportunità? Solo perché ci sono laute sponsorizzazioni per i convegni sulla salute femminile (per un'idea si scarichi qui un volantino che contiene l'elenco degli sponsor)? E che dire delle ostetriche: con che coerenza nominano l'empowerment per quanto riguarda la salute femminile durante la gravidanza (che deve per forza essere desiderata, altrimenti è patologica e quindi eliminabile), se prima della gravidanza la donna non sa nulla della sua fisiologia?

Domande per ora insolute. Tuttavia a uno degli ultimi convegni ostetrici e ginecologici più importanti è stato denunciato che:
Il pensiero dominante vuole donne fragili e passive, inadatte a vivere in autonomia l'esperenza della gravidanza e del parto e bisognose di rimettersi a qualche "autorità competente".


Infatti, Serena Donati (ISS) chiosa con la seguente frase: «Senza alcuna evidenza abbiamo medicalizzato la nascita dicendo alle donne che sarebbe stato meglio per loro». 
E che dire della fertilità e della sessualità?

La ragazzina del filmato all'inizio non è altro che il frutto di questa pedagogia che proprio costoro denunciano: è ignorante, aggressiva, superba e, soprattutto, chiede - anzi pretende -, di essere asservita a un potere che le vuole «Il pensiero dominante vuole donne fragili e passive, inadatte a vivere in autonomia l'esperenza della [...] (fertilità e sessualità) bisognose di rimettersi a qualche "autorità competente"». Insomma né empowerment, né emancipazione. Pretende di essere schiava. 


Articolo in evidenza

Formazione completa per un'Ostetricia Cattolica

Attualmente la formazione ostetrica si basa sui corsi universitari e sugli enti formativi post-universitari. Alla professione ostetrica univ...