giovedì 3 giugno 2021

Piccolo vademecum contro il politicamente corretto in Ostetricia

Il sommo Poeta direbbe che "Era già l'ora che volge il disio", per cui è opportuno iniziare con fare chiarezza su alcuni punti che ritengo fondamentali, prima che tutto si faccia oscuro definitivamente. Sono alcuni spunti che ho maturato negli ultimi quindici anni che mi sono addentrata, con tutta me stessa, nell'ambito dell'Ostetricia. 
Negli ultimi periodi, complici le varie ideologie sull'inesistente parità dei sessi, la separazione di significato tra "sesso" e "genere", la dicotomia tra sessualità e procreazione, la tecnomedicalizzazione di tutti i processi femminili e lo sgretolamento del diritto alla vita, tutto quello che riguarda le donne è stato macellato, tritato, sminuzzato, parcellizzato. Questo non per consegnare qualcosa al patriarcato, ma certamente perché l'essere creatura femminile è stato visto, dalle donne, come qualcosa da erodere nella cultura moderna.
Cos'è accaduto? 
O meglio dovremmo chiederci cosa stia accadendo.


La "teoria gender", tanto osannata da donne e uomini, ha spappolato il genere umano. Con la scusa di deflagrare i cosiddetti stereotipi di genere, cancellare i pregiudizi legati al maschile e al femminile, eradicare gli archetipi e le verità biologiche ed ontologiche a livello antropologico, la cultura ha fatto fare corto circuito alla logica intrinseca alla verità.

Poiché nel mio mondo, o meglio in quello che pensavo fossero le verità intoccabili del mio mondo, tante persone hanno agito secondo la loro opinione, è importante fornire alcuni spunti di lettura delle ideolgie attuali, per consentire a chiunque di farsi un'idea chiara, senza annaspare nel buio.




La maggior parte delle ostetriche non è formata per conoscere il funzionamento della fisiologia femminile in toto: di solito è un tipo di disciplina strettamente collegata con la contraccezione e/o la cosiddetta "procreazione medicalmente assistita". Questo poiché le ostetriche non sappiano nulla di "metodi naturali" di conoscenza della fertilità, né di fisiologia della riproduzione. Non è un caso che moltissime ostetriche, dopo la laurea, debbano accollarsi corsi per conoscere Billins, Sintotermico, Creighton Model e Naprotecnologie (se sono coraggiose e aperte di mente). Le ostetriche debbono ricevere una non-formazione perché altrimenti le ditte produttrici di pillole anticoncezionali, anelli, preservativi, vaccini contro l'HPV eccetera, calerebbero le vendite, visto che nei consultori le figure più impiegate sono costoro. 
Insegnare alle ostetriche la trasmissione della cultura al femminile, significa emancipare loro e, di conseguenza, le donne, che poi non avrebbero più bisogno di farmaci e medici prescrittori. Inoltre, insegnare i "metodi naturali" alle donne, soprattutto giovani, darebbe per scontato il fatto di liberare costoro da pornografia e sessualizzazione precoce, che fa vendere tantissimo. Una sedicenne attiva sessualmente è una miniera d'oro per tutti: se costei ha rapporti sessuali, li avrà non protetti. Questo fa vendere: pillole anticoncezionali, pillole controgestative (del giorno dopo o dei cinque giorni dopo)

Alle ostetriche o future ostetriche: richiedete di essere formate nei confronti di tutta la fisiologia e di ciò che ad essa è collegata. Attualmente si viene formate solo per la "fisiologia della gravidanza" (che non rende la professionista ancora autonoma) e parzialmente per la "fisiologia dell'allattamento" (che ancora è molto deficitaria): se un Corso di Laurea non prevede questo tipo di argomenti, pretendetelo. Per quanto attiene i corsi post-laurea: state lontani da chi propone corsi sulla sessualità collegata alla contraccezione: non solo è sempre la stessa 'zuppa', ma spesso si tratta di 'pan bagnato' i cui formatori asteriscano i pronomi o hanno idee preconcette su alcuni delicatissimi argomenti inerenti aborto volontario e altro, quindi le informazioni che verranno trasmesse sono già viziate da opinioni personali.

Alle donne di tutte le età: iniziate subito a conoscere la magnificenza del vostro ciclo uterino. Prima lo fate, prima vi liberate da farmaci e altro. Inoltre siete capacissime di aiutare le diagnosi di problematiche che potrebbero inceppare la vostra fertilità. Le donne, sin dal menarca, possono conoscersi: questo si chiama empowerment ed è un termine molto usato in ostetricia, ma fino a un certo punto, perché le donne devono avere 'potenzialità' ma solo quelle che altri decidono. Se al Consultorio non vi sanno fornire risposte sui "Metodi Naturali", vi prendono in giro ('bigotte' eccetera) o vi dicono che non sono attuabili, protestate scrivendo all'URP dell'ASL e comunicando che in data X, l'ostetrica Y non vi ha fornito informazioni sulle vostre richieste e allegate informazioni (link al titolo "Metodi Naturali"): farete un servizio alle altre donne e all'ASL stessa. Per le mamme di adolescenti: scrivete una lettera del genere alle vostre figlie.

QUINDI: la competenza nei confronti della fisiologia della riproduzione deve essere completa e non essere quella di parlare solo di anticoncezionali. Chi lo fa (o annovera i Metodi Naturali nei metodi anticoncezionali) è ignorante.


La maggior parte delle ostetriche riceve una formazione estremamente ingolfata di pregiudizi sull'interruzione di gravidanza. Al netto del fatto che è una legge dello Stato, nulla si può fare se non studiare con molta attenzione ciò che gli studi concludono e ciò che i professionisti redigono.
L'aborto di un figlio non è un diritto e le ostetriche che compiono tali affermazioni, mentono. 

Alle ostetriche e alle future ostetriche: studiare le informazioni che sono riportate nel link al titolo, senza farsi influenzare da chi, in modo tassativo, si muove contro: contro i punti di vista pro-vita, contro i punti di vista sull'obiezione di coscienza, contro il diritto di ogni creatura a venire al mondo. Prima studiate, poi fatevi la vostra idea, liberandovi da idee preconcette legate al fatto che il figlio dev'essere desiderato o altro. Volete poi rimanere a favore dell'aborto? Siete libere di farlo, ma ricordatevi di quelle 18 donne che nel 2019 si sono tolte la vita dopo aver abortito: tutte matte? Non penso. Penso che non abbiano ricevuto sostegno adeguato. Le donne vanno responsabilizzate nei confronti della sessualità e dell'attività sessuale. Questo significa stare dalla parte delle donne.
Per quanto riguarda i corsi, i convegni e tutto quello che diverse specialiste del mondo della cosiddetta peri-natalità, diffonde: quando psicologhe o consulenti per l'allattamento si dichiarano essere favorevoli al contatto, all'allattamento, all'ascolto dei bambini ("pedagogia dolce" cosiddetta), ma sono dichiaratamente a favore dell'aborto o sono dell'opinione che l'aborto volontario e/o eugenetico non lasci tracce nella psiche delle donne, siete di fronte a professioniste ipocrite. Costoro sono quelle che amano i bambini già nati, ma non quelli che devono ancora nascere e, così facendo, mettono la donna contro il proprio figlio. Questo modo di pensare, oltre che ignorare tutti gli studi sull'argomento, è sleale e ghettizza le donne che hanno abortito e non sono libere di affermarlo. 
Ci sono pubblicazioni solo per ostetriche che non trattano MAI di disturbo post abortivo. Questo ghettizza le donne che soffrono, le fa diventare inferiori rispetto alle altre donne, le declassa a donne di serie B e, soprattutto, non forma in modo scientifico le ostetriche. Pretendete di possedere una formazione completa sull'argomento.

Alle donne di tutte le età: attenzione a tutti gli autori e le pubblicazioni sull'argomento "pedagogia dolce". Chi è a favore dei bambini già nati, ma circa quelli che devono nascere, retrocede i bambini a "entità" che hanno il diritto di venire al mondo solo se la mamma lo desidera, significa che non ammettono il fatto che effettivamente i bambini siano in possesso di diritti in quanto persone. La Finestra di Overton potrebbe portare a far dire a costoro (psicologhe, consulenti allattamento eccetera) che anche dopo che il bambino è nato, la sua vita dipende dalla decisione della madre di volerlo vivo: questo porterebbe ad ammettere che la madre ha la libertà di sopprimere il figlio neonato indesiderato, con conseguenze drammatiche. Se le ostetriche sono le stesse che quando si trovano di fronte a un gruppo di donne felici di essere gravide, raccontano della bellissima relazione, ma quando si trovano di fronte alla donna che vuole abortire, le dicono che è suo diritto farlo, non raccontandole di come sia il suo bambino sin dalle prime settimane di gestazione, vuol dire che l'Ostetricia non è una professione completa, ma è piena di pregiudizi. Se la donna che abortisce non va giudicata, perché giudicare le donne che dopo aver scelto di abortire, soffrono? Sempbra strano, vero? Eppure se c'è una professionista camaleontica e multifaccia, questa è l'ostetrica. 
La verità è che tutti i bambini nel ventre materno sono uguali e che tantissime donne soffrono dopo aver abortito. Negarlo, oltre che falso e ipocrita, non è professionale. Qualsiasi ostetrica, psicologa (o psicologo), consulente dell'allattamento, del portare in fascia, doula o chi per loro, dovesse contrapporre la figura della madre a quella del nascituro, significa che la sua visione è univoca. Essere accoglienti e non giudicanti verso le donne che hanno abortito (e sono liete di avero fatto oppure soffrono per averlo fatto) non significa mai mutare la scienza e la biologia, ma casomai farla comprendere con tatto e delicatezza, senza mentire mai. Un bambino è un bambino, desiderato o meno. 

QUINDI: la competenza dev'essere sempre scevra da opinioni personali dell'esperto. Quando ci si trova di fronte a un professionista che si occupa di accudimento, attaccamento, relazione madre-bambino, che mette in relazione la dignità del concepito al fatto che la madre di questi lo abbia desiderato o meno, e quindi declassa il concepito e la sua dignità rispetto all'idea che c'è nei suoi confronti, significa che non è un professionista obiettivo.


PASSIAMO AL LINGUAGGIO:


Le DONNE non sono "persone classificate femmine alla nascita" o "persone con l'utero/la cervice/la vulva". Le Donne sono gli esseri umani che possiedono alcune caratteristiche esteriori che le caratterizzano e le fanno essere diverse dall'uomo. Tali caratteristiche dipendono anche dal bagaglio ormonale che le Donne possiedono sin da quando sono embrioni. 
Qualsiasi professionista descriva la Donna non come tale, ma in altri modi senza mai nominare il termine, è misogino/a. 


Le Donne possono rimanere gravide. Le Donne hanno un'istintualità verso la cura dell'altro che l'uomo non possiede (può essere una persona empatica, ma non avere propensione all'accudimento). Questa istintualità è mossa da ormoni e neurotrasmettitori. La Donna può non essere madre biologica, ma esserlo spiritualmente oppure in modo adottivo o affidatario.


L'assistenza alle Donne che partoriscono è grandemente femminile per tradizione e propensione. Esistendo ostetrici, è però chiaro che hanno un modo differente di dare sostegno alla Madre. Le ostetriche più famose sono donne e la maggior parte delle manovre invasive sulla partoriente porta nomi di uomini, come del resto anche gli attrezzi per assistere attivamente un parto, sono stati inventati da uomini. 

Il neonato ha bisogno della madre, quanto la madre ha bisogno di suo figlio. Interrompere la relazione durata 9 mesi è violento. Qualsiasi operatore o operatrice ammette che possa essere legittimo o legittimato il distacco innaturale tra il neonato e la madre, ammette che non esiste questa relazione ed è ufficialmente contro la donna e contro il bene del bambino. 

ATTENZIONE: non prendere posizione ufficiale contro l'utero in affitto come una barbarie, ma essere a favore dell'allattamento o del portare in fascia, è ipocrita. Quando un operatore non vuole rispondere alla domanda: "Sei contro l'utero in affitto (o GPA eccetera)?", significa che non è un operatore a favore del bambino, anche se è a favore dell'allattamento o della "pedagogia dolce".


Allattare è solo "nutrire con il latte materno attraverso le mammelle". Dire "allattamento materno" è inutile: l'allattamento è sempre e solo materno. Solo le donne allattano. I bambini hanno bisogno di essere allattati almeno 12 mesi (per tutta l'esogestazione). 


La Madre e il Padre sono entrambe figure fondamentali per la figlia e il figlio. 
Se è importante dire che l'utero in affitto (sfruttato tantissimo dagli eterosessuali) è una barbarie perché priva il bambino della madre, lo è anche la fecondazione extracorporea che nega a un bambino la figura paterna. Non ammettere questo dato è biologicamente e antropologicamente errato.

L'educazione sessuale e affettiva è fondamentale che avvenga in famiglia. Se un genitore non si sente in grado di attuarla, deve potersi informare e formare per farlo. Non si delega ad altri l'educazione dei figli.

ATTENZIONE: abitudine vuole che moltissimi operatori sanitari, attraverso corsi a scuola o filmati virtuali su social, o tramite istituzioni come i consultori, si approprino dell'istruzione sessuale dei figli. Come ho espresso qui, i genitori (madri e padri) devono svegliarsi e essere loro gli educatori dei figli.

Questo elenco si arricchirà progressivamente: state connessi!

Articolo in evidenza

Allattare è un DIRITTO (?)

Lo spiegavo già tempo fa: l'allattamento è un gesto politico . Un paio di concetti di fisiologia, giusto per essere chiari. Solo le donn...